Una guida dentro e fuori dal campo. Il termine capitano può essere sintetizzato così, ad incarnarlo è Raffaella Di Bello. Il portiere granata è, da due stagioni, punto di riferimento: “In questa stagione ci sono state difficoltà oggettive per tutte le squadre. Difficoltà che ovviamente sono iniziate già nella scorsa annata sportiva a causa della pandemia – dice Raffaella - Siamo state brave ad affrontarle, aiutandoci l’una con l’altra. Alcune, soprattutto per motivi di lavoro, hanno dovuto lasciare. Chi è rimasto però ha fatto il proprio dovere. Ci resta una partita e vogliamo chiudere bene. Domenica giocheremo contro l’Irpinia che fu la prima squadra che sfidammo all’inizio della stagione scorsa, il punto di partenza del nostro progetto”.
Due ondate Covid hanno travolto le granatine. Momenti difficili con le veterane, tra cui anche Di Bello, a trascinare la squadra. Fondamentale il lavoro della società, come sottolinea l’estremo difensore: “Il presidente è stato bravissimo nel cercare di tutelarci. Ha sempre pensato prima alla nostra salute e ci è stato sempre vicino. Quando siamo tornate in campo la società è stata perfetta nell’organizzare tutto, non era semplice viste le numerose partite da recuperare. Fondamentale è stato, sul piano medico, l’apporto del direttore tecnico Nando Mainenti. Le due ondate Covid ci hanno travolto, il caso del direttore sportivo De Santis è stato quello più provante per noi. Abbiamo però tenuto duro e siamo andate avanti”.
Il progetto Salernitana Femminile è ripartito all’inizio della scorsa stagione. Di Bello si è fin da subito messa a disposizione e conferma che continuerà a farlo, con una carica maggiore: “Ho dato la mia disponibilità fin dal principio alla società per iniziare un nuovo ciclo. Il Covid purtroppo ha condizionato la scorsa stagione e quella attuale che sta volgendo al termine. Adesso ho voglia di disputare una stagione normale, il desiderio è quello di continuare con questa maglia. Ho massima fiducia nella società. Sarebbe bello provare, nella prossima stagione, ad alzare l’asticella e puntare ad un obiettivo più prestigioso. Le basi sono importanti, sarebbe affascinante, partiti da zero, arrivare in alto. Sarebbe una bella gratificazione. Ovviamente poi deciderà la società”.